Gli smalti sempre più eco-friendly

L’industria delle unghie si dimostra sempre più attenta al tema della sostenibilità, con una crescente tendenza verso formule “green oriented”. Il numero di aziende che propongono prodotti eco-friendly è in costante aumento. “La formulazione 10-free, completamente naturale, elimina tutte quelle sostanze tossiche che non solo possono nuocere ai consumatori, ma soprattutto agli operatori che li utilizzano quotidianamente,” spiega la manicurist. Un’attenzione particolare viene rivolta alle certificazioni, che garantiscono fino al 75% di ingredienti di origine vegetale o prodotti 100% vegani. L’assenza di test sugli animali è un requisito fondamentale, a cui si aggiungono formulazioni prive di parabeni e petrolati. Anche il packaging segue questa filosofia green, privilegiando materiali riciclati come vetro e carta.

Nail art sempre più artistica

La nail art non è più un semplice dettaglio estetico, ma una vera e propria forma di espressione personale, capace di ridefinire i canoni della bellezza grazie alla sua creatività e versatilità. Da decorazione per unghie, si è evoluta in un linguaggio visivo che racconta storie, trasmette emozioni e riflette la personalità di chi la indossa. “Le innovazioni più interessanti nel campo della nail art arrivano dal Giappone, con l’introduzione di elementi 3D ed effetti vetro caratterizzati da forme geometriche ma morbide,” spiega Pianese. “Cresce anche l’apprezzamento per i colori trasparenti, ispirati ai vetri decorati, e per l’utilizzo di pigmenti sfumati su basi nude.” Tuttavia, molte donne continuano a preferire le unghie in gel o acrilico. La differenza tra i due? “L’acrilico è molto più resistente del gel, ideale per chi usa frequentemente le mani o maneggia prodotti chimici. Il gel, invece, ha una durata inferiore rispetto all’acrilico. Non ci sono vantaggi o svantaggi intrinseci tra i due prodotti: la scelta dipende dalle competenze dell’operatore, dal metodo di lavoro e dal tipo di unghia su cui si interviene. In questo caso, è la professionalità dell’operatore a fare la differenza.”